CONTRO LA RIFORMA E OLTRE
La riforma Gelmini-Tremonti ha chiuso definitivamente lo statuto pubblico e statale dell’istruzione e su questo capolinea preannunciato non dobbiamo avere nostalgia alcuna: possiamo finalmente plasmare un’università critica, ed autonoma da costruire fin da subito con energie determinate ed autorganizzate per definirne il carattere essenziale che non
ha mai realmente assunto: il libero accesso per tutti.
E’ da qualche decennio che assistiamo allo smantellamento di un’università che non è mai stata neutrale perché di fronte alla totale separazione dello studente da quello che lo circonda, a causa di saperi nozionistici ed innocui, l’università ha silenziosamente continuato a costruire quel mondo che ci è negato nelle aule, tramite la ricerca bellica e militare, gli
studi sulla trasformazione del vivente come OGM e biotecnologie, con la produzione di medicinali e apparecchi utili solo alle imprese e il miglioramento delle forme di sfruttamento delle risorse della terra.
Un mondo verso cui dobbiamo pronunciarci, riappropriandoci dei metodi per interpretarlo e cambiarlo, liberandolo dalla stretta dello stato e del mercato, condizione indispensabile per un’istruzione e una società realmente libera.
Le mobilitazioni sono cresciute nelle forme e nella partecipazione, dimostrando che si deve e si può prendere in mano le nostre vite; torniamo là dove possiamo colpire, cioè dove un’università e una ricerca asservita sono già presenti: nelle aule ma anche nelle piazze.
CREIAMO L’AUTOGESTIONE
AUMENTIAMO L’IMPREVEDIBILITA’