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Presidio contro la sorveglianza speciale si trasforma in blocco del traffico e corteo

  • February 20, 2009 7:49 pm


Presidio contro la sorveglianza speciale si trasforma in blocco del
traffico e corteo. Cariche della polizia. Qualche ferito, tanta rabbia,
molti sorrisi.


Stamattina si è tenuta nel tribunale di milano un’udienza che doveva
decidere se applicare la sorveglianza speciale ad un
amico,fratello,compagno,studente. Le motivazioni che la questura
adduce(la sorveglianza speciale è una misura restrittiva che la
questura richiede per persone che considera "socialmente
pericolose")sono la sua partecipazione a cortei studenteschi spontanei,
blocchi dei flussi e delle stazioni e altri momenti di conflitto che
hanno movimentato le piazze di tutta Italia nei mesi scorsi.


Una cinquantina di solidali hanno fatto presenza in aula poi,
disgustati dagli inutili deliri della PM, hanno deciso di scendere in
strada e srotolare due enormi striscioni. Sul primo campeggiava la
scritta NE SORVEGLIATE 1 NE SCATENATE 100 sull’altro SIAMO TUTTI
SOCIALMENTE PERICOLOSI. A questo punto è stato dato vita ad un blocco
del traffico spontaneo che si è poi trasformato in un piccolo corteo.
Bloccati da uno schieramento di polizia gli studenti hanno scelto di
determinare il percorso senza concertarlo con i tutori dell’ordine. In
continuità con le gioiose esperienze di ottobre, stufi di essere
gestiti, irregimentati, imprigionati, hanno voluto riaffermare la loro
libertà di movimento, la loro attitudine alla rivolta. Uno degli slogan
più gridati era "IL NOSTRO DESIDERIO DI LIBERTA’ E’ PIU’ FORTE DI OGNI
AUTORITA’". Una dura ma disordinata carica di polizia ha tentato di
arginare ed intimidire i presenti che si sono presto ricompattati per
continuare il corteo verso l’Università Statale. Trovatisi nuovamente
la strada sbarrata all’altezza di via larga hanno svoltato verso San
Babila per poi confluire nel cortile di Scienze Politiche.


Qui bivacco, scambio di idee, impressioni, abbracci, vino, carezze

La legge non ha nessuna carattere morale

  • February 20, 2009 4:29 pm
“La legge non ha nessuna carattere morale, essa rappresenta semplicemente la cristallizzazione dei rapporti di forza esistenti”

20 febbraio 2009
Oggi una sezione autonoma del tribunale di Milano sta deliberando in merito all’applicazione della cosiddetta “sorveglianza speciale” a un nostro compagno e amico.
La “sorveglianza speciale” è una misura preventiva della legislazione fascista, allora nota come “ammonizione”, riesumata nell’ordinamento repubblicano con una legge penale del 1956. Le restrizioni inflitte all’ammonito nel ventennio e oggi al sorvegliato speciale sono praticamente identiche: obbligo di rientrare a casa entro certi orari, divieto di espatrio,  divieto di partecipare a riunioni o manifestazioni pubbliche, divieto di accompagnarsi a pregiudicati, obbligo o divieto di dimora, obbligo di trovare un lavoro entro 30 giorni dal pronunciamento della sentenza.
Vengono sottoposte a sorveglianza “persone socialmente pericolose per la sicurezza e la pubblica moralità” con l’unico scopo di indurle al ravvedimento e recuperarle all’obbedienza. Questi individui solo per il loro comportamento rappresentano una minaccia per l’ordine di cose presenti. Per questo sono attaccati. Attaccare il comportamento, le frequentazioni, le abitudini di qualcuno, significa voler attaccare le fondamenta delle sue convinzioni, della sua idea della società, del suo modo di vivere e di sentire.
Oggi stanno attaccando un nostro compagno.
Per la questura è socialmente pericoloso perché esprime tensioni e comportamenti appartengono a tutti noi. A tutte le persone che rifiutano di rassegnarsi all’irreggimentazione ed al pensiero unico.
Se prendere parte attiva a manifestazioni studentesche contro una riforma significa essere socialmente pericolosi, se lottare contro lo stato delle cose significa essere socialmente pericolosi, significa che lo siamo tutti.
Questa è solo una misera manovra con lo scopo di isolare una persona ritenuta irrecuperabile, nel vano tentativo che faccia da monito alle altre, credono che colpire una persona sia sufficiente per mettere in crisi quelle più vicine e fare da deterrente a chiunque non sia disposto a scendere a compromessi.
Questa manovra infame non farà altro che darci più vita e determinazione.

COLPITE UNO DI NOI….CI AGGREDITE TUTTI.
E NOI SIAMO DI QUELLI CHE SE AGGREDITI REAGISCONO…

Colpite uno di noi.. Ci aggredite tutti

  • February 19, 2009 3:51 pm

Colpite uno di noi… ci aggredite tutti.
e noi siamo di quelli che se aggrediti reagiscono…

…un grave procedimento repressivo sta colpendo uno di noi, e più
in generale tutti quelli che si battono contro lo stato di cose
presenti.
Si tratta della sorveglianza speciale(art.1) Una misura di polizia
riciclata dal codice Rocco del ventennio fascista ed entrata nella
dotazione repubblicana alla voce “misure speciali” della tristemente
nota legge Reale per contrastare la rivolta .

Un intimidazione squisitamente politica. Pericoloso precedente se si
pensa ad un uso di provvedimenti del genere nei confronti di chi lotta.

Un grave attacco che non può e non deve passare in silenzio .

chiediamo a tutti una presenza solidale ed attiva
venerdi 20 febbraio h.11,00 Palazzo d’inGiustizia . Milano

se chi si oppone all’esistente è " socialmente pericoloso" lo è anche ognuno di noi