Per le matricole
Care matricole,
L’università
vi aiuterà a trovare lavoro, vi dicono. L’università è il
massimo a cui un individuo ben inserito nella nostra società può
aspirare, vi dicono.
Vi
dicono che un pezzo di carta è necessario, che può fare molto, e
che per ottenerlo sono necessari anni di sacrifici.
Ma
non vi hanno detto tutto.
Non vi hanno detto
che l’università è solo il passaggio finale di quel processo che
mira a produrre (perché di produzione si tratta) quella miriade di
cervelli che serviranno in un futuro più o meno prossimo la nostra
stimatissima società.
Non vi hanno detto
che l’università è anch’essa un modo per controllare la gente,
per far si che tutti rientrino in quei canoni socialmente accettati
che in fondo costituiscono la gabbia in cui vive la maggior parte
delle persone.
Non vi hanno detto
che anche in università, come al lavoro, al liceo, alle scuole
medie, sarete totalmente asserviti a una routine destruente che d’ora
in poi regolerà la vostra vita, al di fuori dei pochi momenti di
svago concessivi.
Non vi hanno detto
che l’università e la polizia lavorano a strettissimo contatto, in
modo da “tenere a bada” chiunque tenti di svincolarsi dalle
catene impostigli dalla sempre più asfissiante normalità.
Non vi hanno detto
che in università, come al liceo come sul posto di lavoro come in
metropolitana, chiunque tenti di andare contro la normalità verrà
severamente punito con pene severe e senza guardare in faccia
nessuno, non importa se l’intento è nobile o no, non importa chi e
con che intenzioni lo faccia, la punizione è l’unico modo di
trattare chi vada a intaccare l’ordine stabilito dalla normalità.
La
NORMALITA’ è ciò a cui SIETE abituati, ciò che non vi spaventa,
ciò che non crea odio, paura, rabbia, amore, gioia; é la droga più
potente, a cui siete talmente assuefatti da non poter evitare di
viverla; la normalità ce l’avete intorno, e vi piace un sacco.
LA
NORMALITA’ è ciò a cui VI HANNO abituati: i genitori, le
istituzioni, VOI STESSI.
LA
NORMALITA’ è ciò a cui VI VOGLIONO abituati: la routine, lo
studio, gli amici, lo svago, le vacanze. Vi obbligano a vivere la
vita in modo normale, e se non lo fate, sono guai seri.
Ma non vi hanno
detto che c’è certa brutta gente qui in università che odia la
normalità.
Noi ci
stiamo organizzando.
