Incontro sull’autoformazione- 25 marzo circolo dei malfattori milano ore 19:00
“se è necessaria più di una generazione per la
costruzione di una radicale coscienza collettiva
questo non ci distoglie affatto dalla strada
che abbiamo intrapreso”
La formazione è sempre più legata ad apparati ideologici come istituzioni, tecnologie ed immagini che la riducono a meccanica obbedienza e sottomissione volontaria.
Eppure se sviluppata nella sua creatività e socialità orizzontale diventa una condizione fondamentale per la liberazione individuale e collettiva da ogni forma di noia e di barbarie. Come?
19:00: aperitivo e presentazione della mostra sulla pedagogia libertaria
20:30 incontro-dibattito con FILIPPO TRASATTI
AUTOGESTIAMO LA FORMAZIONE!
[principi, attualità e possibilità pratiche]
Mercoledì 25 Marzo
CIRCOLO DEI MALFATTORI- Via Torricelli
agitaztistudentilibertaribananajoecomecazzovipare
Presidio contro la sorveglianza speciale si trasforma in blocco del traffico e corteo
Presidio contro la sorveglianza speciale si trasforma in blocco del
traffico e corteo. Cariche della polizia. Qualche ferito, tanta rabbia,
molti sorrisi.
Stamattina si è tenuta nel tribunale di milano un’udienza che doveva
decidere se applicare la sorveglianza speciale ad un
amico,fratello,compagno,studente. Le motivazioni che la questura
adduce(la sorveglianza speciale è una misura restrittiva che la
questura richiede per persone che considera "socialmente
pericolose")sono la sua partecipazione a cortei studenteschi spontanei,
blocchi dei flussi e delle stazioni e altri momenti di conflitto che
hanno movimentato le piazze di tutta Italia nei mesi scorsi.
Una cinquantina di solidali hanno fatto presenza in aula poi,
disgustati dagli inutili deliri della PM, hanno deciso di scendere in
strada e srotolare due enormi striscioni. Sul primo campeggiava la
scritta NE SORVEGLIATE 1 NE SCATENATE 100 sull’altro SIAMO TUTTI
SOCIALMENTE PERICOLOSI. A questo punto è stato dato vita ad un blocco
del traffico spontaneo che si è poi trasformato in un piccolo corteo.
Bloccati da uno schieramento di polizia gli studenti hanno scelto di
determinare il percorso senza concertarlo con i tutori dell’ordine. In
continuità con le gioiose esperienze di ottobre, stufi di essere
gestiti, irregimentati, imprigionati, hanno voluto riaffermare la loro
libertà di movimento, la loro attitudine alla rivolta. Uno degli slogan
più gridati era "IL NOSTRO DESIDERIO DI LIBERTA’ E’ PIU’ FORTE DI OGNI
AUTORITA’". Una dura ma disordinata carica di polizia ha tentato di
arginare ed intimidire i presenti che si sono presto ricompattati per
continuare il corteo verso l’Università Statale. Trovatisi nuovamente
la strada sbarrata all’altezza di via larga hanno svoltato verso San
Babila per poi confluire nel cortile di Scienze Politiche.
Qui bivacco, scambio di idee, impressioni, abbracci, vino, carezze
La legge non ha nessuna carattere morale
20 febbraio 2009
Oggi una sezione autonoma del tribunale di Milano sta deliberando in merito all’applicazione della cosiddetta “sorveglianza speciale” a un nostro compagno e amico.
La “sorveglianza speciale” è una misura preventiva della legislazione fascista, allora nota come “ammonizione”, riesumata nell’ordinamento repubblicano con una legge penale del 1956. Le restrizioni inflitte all’ammonito nel ventennio e oggi al sorvegliato speciale sono praticamente identiche: obbligo di rientrare a casa entro certi orari, divieto di espatrio, divieto di partecipare a riunioni o manifestazioni pubbliche, divieto di accompagnarsi a pregiudicati, obbligo o divieto di dimora, obbligo di trovare un lavoro entro 30 giorni dal pronunciamento della sentenza.
Vengono sottoposte a sorveglianza “persone socialmente pericolose per la sicurezza e la pubblica moralità” con l’unico scopo di indurle al ravvedimento e recuperarle all’obbedienza. Questi individui solo per il loro comportamento rappresentano una minaccia per l’ordine di cose presenti. Per questo sono attaccati. Attaccare il comportamento, le frequentazioni, le abitudini di qualcuno, significa voler attaccare le fondamenta delle sue convinzioni, della sua idea della società, del suo modo di vivere e di sentire.
Oggi stanno attaccando un nostro compagno.
Per la questura è socialmente pericoloso perché esprime tensioni e comportamenti appartengono a tutti noi. A tutte le persone che rifiutano di rassegnarsi all’irreggimentazione ed al pensiero unico.
Se prendere parte attiva a manifestazioni studentesche contro una riforma significa essere socialmente pericolosi, se lottare contro lo stato delle cose significa essere socialmente pericolosi, significa che lo siamo tutti.
Questa è solo una misera manovra con lo scopo di isolare una persona ritenuta irrecuperabile, nel vano tentativo che faccia da monito alle altre, credono che colpire una persona sia sufficiente per mettere in crisi quelle più vicine e fare da deterrente a chiunque non sia disposto a scendere a compromessi.
Questa manovra infame non farà altro che darci più vita e determinazione.
COLPITE UNO DI NOI….CI AGGREDITE TUTTI.
E NOI SIAMO DI QUELLI CHE SE AGGREDITI REAGISCONO…
Colpite uno di noi.. Ci aggredite tutti
Colpite uno di noi… ci aggredite tutti.
e noi siamo di quelli che se aggrediti reagiscono…
…un grave procedimento repressivo sta colpendo uno di noi, e più
in generale tutti quelli che si battono contro lo stato di cose
presenti.
Si tratta della sorveglianza speciale(art.1) Una misura di polizia
riciclata dal codice Rocco del ventennio fascista ed entrata nella
dotazione repubblicana alla voce “misure speciali” della tristemente
nota legge Reale per contrastare la rivolta .
Un intimidazione squisitamente politica. Pericoloso precedente se si
pensa ad un uso di provvedimenti del genere nei confronti di chi lotta.
Un grave attacco che non può e non deve passare in silenzio .
chiediamo a tutti una presenza solidale ed attiva
venerdi 20 febbraio h.11,00 Palazzo d’inGiustizia . Milano
se chi si oppone all’esistente è " socialmente pericoloso" lo è anche ognuno di noi
Sull’ assemblea Studenti-Lavoratori del 12 dicembre alla Statale
Milano, venerdì 12 dicembre 2008.
A conclusione di una mattinata di sciopero generale, durante laquale più cortei avevano attraversato la città, un folto spezzonedecideva di non terminare la giornata in piazza del Duomo e, dopo unrapido passaggio in piazza Fontana (per ricordare il volto assassinodello Stato) e un tentativo di raggiungere Assolombarda (per ricordareil volto assassino dei padroni), si dirigeva verso l’Università Stataledi via Festa del Perdono per dare vita a un’assemblea vòlta a lanciareuna lotta all’altezza del presente.
nuda..
Ciao a tutti,
sono costretta a prendere parola in prima persona perché la gravità della situazione lo impone.
Ne avrei fatto volentieri a meno, dato che sono abituata a fidarmi dell’intelligenza delle persone. Qui però l’apatia regna sovrana, e sono obbligata a sbracciarmi per far vedere al mondo che esisto;
E sì che altrove, o in altri tempi, non ci avrei messo nemmeno un secondo a conquistare i cuori dei più, a stuzzicare la curiosità di molti che volentieri sarebbero venuti a conoscermi ed a farmi vivere.
Sono anche un po’ offesa, perché nonostante tutto, sono proprio nel centro del chiostro grande, in piena università. Sono calda ampia e accogliente. E chiunque , ma veramente chiunque , può trovare in me qualcosa di interessante. Chiunque può usarmi come meglio crede per tutte quelle attività che non hanno spazio in università, l’unica condizione che pongo è di essere rispettata.
Sono incazzata nera, perché la gente mi passa davanti senza nemmeno accorgersi che esisto. Manco fossi una inutile stanza qualsiasi, piena solo di burocrazia e grigiore.
E invece no, al mio interno si può discutere, organizzarsi, studiare, o rilassarsi. Attraverso di me si può diffondere cultura, controinformazione, in totale libertà. Ecco perché chiunque ha qualcosa da dire agli altri, chiunque vuole urlare il suo odio verso il mondo che ci circonda è qui che deve venire, per conoscere altri non rassegnati come lui ed organizzarsi insieme, io penserò ad accogliere e riscaldare tutti coloro varcheranno la mia soglia.
Ora sono nuda e un po’ bruttina, ma se mi date una mano non ci metterò molto a darmi un tono, mi basta un po’ di make-up qualche mobile e un po’ di energia per ritornare la fiamma che sono.
Al quel lurido individuo che vuole che io esca di scena rispondo che ci deve solo provare! Talmente messo male da autoproclamarsi Magnifico, è in realtà un rozzo ignorante che mette le sue luride mani sul mio corpo tentando di ridurmi al silenzio.
Ha una paura folle il Magnifico, sa bene che all’interno del mio tepore ogni giorno passa gente nuova, e attraverso di me le persone si conoscono e si organizzano. Fanno entrare in università idee e azioni che danno fastidio, perché rompono la coltre di passività in cui ci vorrebbero rinchiusi. Perche danno fastidio tutti quelli che si ribellano e si oppongono allo status quo. Perché per mostri burocratici come il Magnifico le persone devono smettere di pensare e trasformarsi in automi, venire qui e consumare l’università in silenzio e a testa bassa, come docili macchinettepecorelle.
Il mio è un appello di solidarietà, affinché io possa continuare ad esistere e a dare calore a tutti quelli che vogliono usufruire dei miei servigi e farmi vivere. Chiedo a tutti uno sforzo per difendermi e tutelarmi dai ripetuti attacchi di quei bruti che vorrebbero distruggermi.
A tutti quelli che mi hanno attraversata sino ad oggi mando un bacione spassionato, continuate così ragazzi!!!
Al magnifico e ai suoi scagnozzi dico: non provate a toccarmi, perché io sono tenera e amorosa, ma se mi incazzo poi divento una belva!!!
Con amore e rabbia.
Auletta Autogestita
apologia della paralisi
“Di fronte all’ evidenza della catastrofe
c’ è chi si indigna e chi ne prende atto,
chi denuncia e chi si organizza.
Noi siamo dalla parte di chi si organizza.”
Apologia della paralisi
Blocco del traffico blocco dei binari blocco della didattica blocco della routine blocco della normalità blocco dei flussi di merci blocco dei flussi di persone blocco della città blocco degli uffici blocco dei negozi blocco della noia blocco della rassegnazione blocco dell’apatia blocco della terrificante macchina sociale.
La normalità è disastrosa e disarmante, il regolare svolgersi degli eventi è la causa stessa di questo disastro. Il funzionamento indisturbato della Metropoli distrugge sul nascere ogni pulsione umana costringendo tutti ad una fuga permanente verso la propria vita, che pare essere ogni giorno più distante.
Come se sopravvivere e vivere siano sinonimi.
Ci vediamo togliere la terra sotto i piedi da un frenetico susseguirsi di leggi e dispositivi al di là dell’assurdo. Il nostro futuro si fa di giorno in giorno più nebbioso, fino a sparire come una specie di ectoplasma fantasmagorico.
Sembra quasi che il pensiero filosofico diffuso sia regredito ai tempi dei primi punks: “There’s no future!!!”. In tutto ciò quello che stupisce maggiormente non è il feroce concatenarsi di attacchi portati avanti da un Potere che sa di essere talmente in crisi da vedere nitidamente la fine davanti a sé; ma l’inerzia con cui i sudditi accettano ogni forma di sopruso e di angheria. Come dire, ci si abitua a tutto, anche all’assurdo.
La normalità, la routine, l’efficacia robotica sono le condizioni necessarie affinché i piani contro la vita e conto il futuro di tutti siano portati a termine. Il loro rovesciamento è al contempo la condizione necessaria dal quale partire per fare saltare questi piani. Questa riforma è l’ultimo di una seria infinita di questi piani.
Al normale andamento della macchina del Potere opponiamo la paralisi. Per incontrarci, per sviluppare un intelligenza e una forza collettiva, per organizzarci. Per riappropriarci del tempo e dello spazio che ci è stato espropriato dal denaro,dalle merci, dalle telecamere e dalla polizia.
QUESTO MONDO SOPRAVVIVE
GRAZIE AI FLUSSI
BLOCCHIAMO TUTTO!!!